Vai al contenuto

Dove vanno le api in inverno?

L’inizio dell’inverno con tutti i suoi difetti ha il pregio di significare la temporanea fine di molti infestanti, ma dove vanno le api? Migrano, muoiono o si ibernano?

L’ape non è solo quella che fa il miele, di cui ci sono numerose specie e sottospecie, la Apis mellifera ligustica è la specie più comune ed usata nel mondo tra quelle che producono miele (ed è anche italiana), ma non è l’unica, neanche in questo sottogenere.

Ogni ape è differente ma stagionale, il loro comportamento invernale varia a seconda di alcuni fattori.

La specie, poiché non vivono tutte dentro alveari, certe specie sono solitarie come l’ape legnaiola. Il ciclo vita, che nelle api da miele ruota intorno alla regina e la disponibilità di fiori, elementi mancanti dalle quelle solitarie che non impollinano.

La struttura sociale, che se nelle api da miele è fatta di una trinità di femmine lavoratrici, i maschi o fuchi usati per la riproduzione e la regina, in quelle solitarie esistono solo loro stesse e la propria prole, mentre i bombi sono più simili alle vespe, vedremo ora perché.

Le api si ibernano o migrano?

Una domanda la cui risposta cambia a seconda della specie, per cui leggi sotto cosa fanno a seconda del tipo. Entrambi i processi sono naturali in molti animali ed insetti, alcune si ibernano altre invece si nascondono fino a che non è finito il freddo.

La differenza:

Con l’ibernazione, l’animale o insetto entra in uno stato di profondo sonno dopo aver mangiato più del solito in modo da conservare le energie con una riserva di cibo. In questo stato è facile intuire come non possano riprodursi, nutrirsi o fare altro che non sia dormire ed aspettare.

Lo svernamento: da non intendere come sinonimo di ibernazione in questo caso è il modo in cui le api da miele tendono a sopravvivere, rimanendo dentro l’apiario, in allerta con la loro scorta di cibo.

 

migrazione: nel caso degli insetti è più difficile da definire e con le api si parla più che altro di sciamatura, solitamente non c’è un movimento stagionale e quindi che avviene regolarmente e obbligatoriamente anno per anno per via di risorse o temperature diverse con rare eccezioni, vedi sotto.

 

Sciamatura e fuga: quando le api migrano

Le api possono lasciare il proprio alveare, quando ritengono che sia troppo piccolo o affollato, gli apicoltori sanno di dover fare attenzione che non ci siano troppe api o si accumuli troppo miele.

Ma questi insetti possono anche scappare se l’alveare si trova sotto attacco per esempio dall’aethina tumida, un coleottero parassita che se non riescono a controllare può distruggere tutto il nido. Vespe e calabroni sono delle specie importanti che possono attaccare e uccidere le api. Un alveare privo di risorse è un’altro potenziale rivale, poiché potrebbe attaccare altri apiari per rubarne il miele.

 

Altri fattori che contribuiscono alla fuga di api sono una scarsità di materia prima, i fiori, o se il clima si fa troppo caldo o troppo asciutto. Quest’ultimo è il caso delle api africane, che prosperano durante le stagioni delle piogge per poi spostarsi in quelle asciutte.

 

Durante la sciamatura le api possono compiere viaggi di molti chilometri, anche 160 km per trovare un nuovo nido.

Esiste una specie di ape che compie una vera e propria migrazione, la Apis Dorsata, la quale è stata osservata in India spostarsi durante l’estate nelle regioni più fredde per poi ritornare con l’arrivo dell’inverno.

 

Cosa fanno i vari tipi di ape quando fa freddo?

In termini di temperature le api sono simili alle zanzare per la tolleranza, quando le temperature cominciano a raggiungere i 10°C per loro è cominciato l’Inverno, non è una temperatura letale, il loro limite è di -2°C ma le apis mellifera non possono più andare in giro sotto queste temperature, come fa invece il bombo che può volare persino a 6°C ma ha bisogno di almeno 15 minuti perché i suoi muscoli raggiungano i 30°C necessari per farlo.

 

Dove vanno le api da miele durante l’inverno?

Le api producono e accumulano miele in preparazione del freddo, scesi i 10°C smettono di raccogliere polline e cacciano via i fuchi, le api maschio il cui unico scopo è di accoppiarsi con la regina, non potendo più adempiere al loro compito sono solo delle bocche da sfamare in più, per questo è normale vedere questo tipo di ape morta fuori dall’entrata dell’alveare nei mesi freddi, non è una grande perdita, in una colonia media composta da 10mila api i droni ne costituiscono circa 1000, tra il 5 e il 10%.

 

Le api da miele non vanno in ibernazione, durante l’inverno rimangono dentro l’alveare e continuano ad avere cura della regina e della covata, per scaldarsi, si ammucchiano insieme, come fanno i pinguini, più o meno a seconda della temperatura quel giorno.

Parte del nettare accumulato viene convertito in miele, usato a sua volta anche per conservare il polline. Il polline è utilizzato per formare una specie di pane, che sarà la loro fonte primaria di proteine quando le risorse scarseggiano.

 

Come sopravvive il bombo all’inverno?

I bombi sono simili alle api, a parte una miglior tolleranza del freddo.

Hanno una divisione in caste e sono pollinatori per lo stesso scopo, la produzione di miele, (alcune specie usano il polline invece del nettare per farlo), ma in quantità così esigue che anche se sia possibile produrlo e acquistarlo tendono ad essere in una categoria diverse dalle api da miele. Non utilizzano il miele per sopravvivere all’inverno. Passano l’inverno come le vespe.

La regina dei bombi fa il pieno di risorse e trova un luogo dove ibernarsi, mentre il resto del nido morirà durante l’inverno.

Si risveglia ad inizio primavera per trovare un nuovo nido dove mettere le uova e cominciare un nuovo ciclo.

 

Come sopravvivono le api carpentieri al freddo?

Le api carpentiere, come la varietà molto comune in italia della Xylocopa Violacea, sono solitarie, si accoppiano, scavano una galleria dentro del legno vecchio che trovano, come un tronco morto, la galleria costituisce il nido, costruito dalla femmina dove deposita le uova (ha un singolo ciclo di covata) e il cibo necessario a sfamarle. Per un breve periodo possono rimanere a guardia dell’entrata, ma durante l’inverno si mettono in ibernazione dentro i loro tunnel.

Con l’arrivo della primavera le uova sono maturate e pronte a cercare un compagno (solo le femmine compiono la danza dell’accoppiamento) mentre gli adulti muoiono.

 

Le api solitarie

Simile alle carpentiere, questo tipo, tra cui ci sono le api del sudore (la famiglia Halictidae), le Osmia e altre, non hanno regine o lavoratrici, la femmina si fa il proprio nido dove gli adulti maturano dentro il loro bozzolo mentre quelli più giovani entrano in diapausa (una sorta di ibernazione).

Ci sono api invernali?

Non ci sono api da miele che pollinano d’inverno, anche perché i fiori che sbocciano in quel periodo sono pochissimi, ma gli anglofoni le chiamano “invernali” le ultime api a procacciare il nettare prima dell’inverno, non sono una specie a parte ma hanno delle differenze abbastanza marcate, hanno una maggior quantità di grasso nell’addome, possono infatti vivere 6 o più mesi, mentre quelle che nasceranno in Primavera vivono in genere 6 settimane

E’ grazie alla loro resilienza se la colonia sopravvivrà all’inverno, poiché sono più grasse e pelose possono fornire più calore alla regina.

I bombi, non sono utilizzati commercialmente per la produzione di miele, ma tuttavia hanno una tenacia maggiore al freddo, possono quindi continuare a impollinare anche con la prima neve, come è stato osservato in Inghilterra con il Bombus terrestris, attivo fino a Novembre è la specie più comune in Europa, durante l’inverno non dovendo competere con le api è molto più attiva rispetto all’estate, essa può persino pollinare la primula e altri fiori fino a dicembre, se le temperature sono abbastanza miti.

In Sintesi

Le api ci sono ancora d’inverno, ogni specie si prepara in modo diverso in modo da ritornare in primavera, siccome anche quelle solitarie hanno bisogno del nettare e polline prodotto dai fiori, seguono un ciclo simile, spariscono quando lo fanno i fiori. Gli apicoltori dovranno fare più attenzione, assicurarsi di non aver preso troppo miele e continuare a stare allerta per eventuali intrusi, varroa, formiche, persino topi e api ladre.

 

Invia Una Mail
Chiamaci Ora