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L’orientamento delle Api durante le giornate nuvolose

L’attività delle api dipende da vari fattori, la disponibilità dei fiori, per cui non sono attive d’inverno, il loro ritmo circadiano, con cui si alzano presto e vanno a dormire al tramonto e la presenza del sole, infatti è probabile che nelle giornate di pioggia o solo nuvolose non abbiate visto api, questo perché le api non hanno una buona vista e il sole  è un punto di riferimento importante su cui fanno affidamento per orientarsi, come fare quando manca?

Il saluto al sole

La temperatura,l’umidità,la pressione atmosferica, la direzione del vento sono tutti fattori che influenzano il volo di un’ape, ma è il Sole il loro punto di riferimento più importante.

In Canada, grazie ad un periodo diurno maggiore a sud dell’emisfero nord, una singola colonia di api riesce a produrre dai 136 ai 181 kg di miele nell’arco di poche settimane, probabilmente le giornate più lunghe contribuiscono a rendere questo tra i 10 paesi maggiori produttori di miele.

La danza delle Api

Gif animata di un'ape che danza per richiamare i compagni per raccogliere del nettare in uno punto specifico in un'alveare visto agli infrarossi da un filmato della BBC Nature
Un’ape danza, agita il corpo per richiamare l’attenzione di altre lavoratrici ed indica la direzione dei fiori o cibo da raccogliere, vista ad infrarossi.

Una forma di comunicazione che le api usano è la danza, quando per esempio trovano una ottima fonte di nettare, tornano al nido per reclutare altre api, per comunicare la direzione del luogo del cibo con la loro danza ondeggiante l’orientamento dei suoi movimenti determina la direzione del posto indicato. L’angolo adottato dall’ape rappresenta quello dei fiori relativi alla direzione del sole.

Non è ancora completamente chiaro come funzioni questo sistema, il sistema visivo delle api è simile a quello di molti altri insetti, occhi composti formati da unità di foto ricezione indipendenti chiamate ommatidi che formano un ampio angolo di visione a 360 gradi, capace di percepire i movimenti più velocemente ma che nel complesso formano una immagine poco chiara, visione ampia ma sfocata, ulteriore supporto a questo sono gli ocelli, 3 puntini presenti sulla loro testa, non formano immagini ma aiutano a percepire la luce e la sua variazione, probabilmente quindi contribuiscono a regolare i ritmi circadiani delle api.

Questa danza è essenziale ma non l’unico componente della loro comunicazione, possono infatti usare le antenne per assaggiare o lasciare che altre api assaggino il cibo con cui sono state a contatto per saggiarne la qualità, i feromoni poi sono importanti per leggere e comunicare messaggi, per esempio per segnalare un pericolo, è così che una singola ape che attacca diventa uno sciame nonostante muoia nell’attacco, cosa che emette ancora più feromoni.

rapporto tra angolo della danza dell'addome delle api e l'orientamento del sole rispetto alla posizione del cibo
Il rapporto tra l’angolo della danza dell’addome delle api e l’orientamento del sole rispetto alla posizione del cibo. Quando cibo e sole sono nella stessa direzione . La parte diritta della danza punta verso l’alto. Quando il cibo è angolato a sinistra del sole, l’ape orienta la porzione dritta della sua danza nello stesso angolo a sinistra della verticale.
A destra se il cibo si trova a destra.

Svantaggi tra le nuvole

Quando le giornate sono coperte le api sono meno restie ad uscire, la pioggia per esempio porta numerosi svantaggi alla loro attività, una goccia di pioggia rischia di farle cadere e il nettare è meno abbondante, il cattivo tempo è un problema anche per l’apicoltore che non può effettuare le sue attività di manutenzione ed ispezione della colonia.

Come si orientano quando il cielo è coperto?

Ci sono varie ipotesi a riguardo, una ricerca effettuata nel 1981 dalla Princeton University ha cercato di elaborare queste teorie nella pratica.

quando il cielo è parzialmente coperto, sembra che possano sfruttare i motivi di luce polarizzata che si creano nel cielo per orientarsi.

Quando il cielo è completamente coperto le api sono state osservate eseguire la loro danza correttamente, per cui deve esserci un sistema di rinforzo, un backup in mancanza del sole.

Era stato ipotizzato che le api potessero percepire il sole attraverso le radiazioni ultraviolette ma in uno studio in cui sono state effettuate misurazioni del cielo collegate all’osservazione del loro comportamento avrebbe sfatato questa ipotesi.

Un’altra possibilità è che le api abbiano una bussola biologica come quella usata dai piccioni viaggiatori per orientarsi quando è nuvoloso.

 

La terza ipotesi è quella per cui possano usare la memoria, ricordare la posizione del sole dei giorni precedenti per ogni momento del giorno e la sua relazione con il volo e i punti di interesse.

Questa possibilità è stata testata contro le altre due ipotesi, sfruttando la tendenza di api “veterane” di affidarsi a dei punti di riferimento.

Spostando il loro nido durante la notte in un luogo privo di punti di riferimento particolari, le api già abituate ad una fonte di cibo in particolare usano il sole come bussola, cercandolo nella stessa direzione in cui erano abituate a volare.

Qualora dei punti di riferimento fossero disponibili lungo la traiettoria del loro volo allora le api con più esperienza nel nuovo sito del nido ignorano il sole, anche quando il cielo è sereno, cercano del cibo usando simili punti di interesse.

 

Nello stesso esperimento sono state marchiate e addestrate delle api operaie con una mangiatoia contenente una soluzione profumata e zuccherata.

La mangiatoia è stata spostata a 160 metri seguendo una linea di alberi, le api hanno potuto usarla per vari giorni sotto un cielo sereno, per dei test l’alveare è stato chiuso e spostato vicino ad una simile fila di alberi ma che differiva di un angolo di 130° sulla bussola.

Due mangiatoie identiche sono state posizionate alla stessa distanza dal nuovo luogo dell’alveare, una nella stessa direzione di quella dell’addestramento l’altra invece seguendo la linea degli alberi.

 

Spostando l’alveare nella zona dei test, durante i giorni di sole e nuvolosi hanno monitorato la danza delle api la quale si affidava alla linea degli alberi per volare al punto di riferimento, è stato osservato che le api riuscivano a correggere la danza della gradazione necessaria per compensare i 130° di differenza, anche durante condizioni differenti di meteo.

 

Per ognuno dei testi effettuati nel secondo sito c’erano due tipi di danze che le raccoglitrici potevano adottare.

  1. Primo tipo. Se riescono ad usare correttamente il campo magnetico terrestre o solare come riferimento, nonostante avessero usato dei punti di riferimento per volare in una nuova direzione verso la mangiatoia allora dovrebbero ballare indicando la vera direzione della stazione di riferimento.

Un esempio, quando nel luogo di riferimento è mezzogiorno e quindi il sole si trova a sud, l’ape che è già stata alla stazione e ha visto il sole userebbe un orientamento dritto, quindi 0° nella sua danza.

         2. Secondo tipo. Qualora le api fossero incapaci di determinare l’azimut nel secondo sito perché incapaci di vedere il sole, allora eseguiranno una danza come se fossero ancora nel primo sito.

Un altro esempio relativo a questo caso, a mezzogiorno la direzione del volo verso la mangiatoia di addestramento, quindi il primo sito era 130° a sinistra dell’azimut del sole. Un esemplare che avesse considerato la linea degli alberi nel secondo sito come quella del primo avrebbe danzato 130° in senso antiorario dalla verticale.

 

(Nota: direzione originale della bussola: stazione della bussola. Linea degli alberi: la stazione di riferimento)

Quando l’apiario sotto osservazione è stato spostato verso il secondo sito durante le giornate di sole quasi tutte le api addestrate hanno seguito la linea degli alberi verso il punto di riferimento come ci si aspettava e tutte usavano la posizione del sole correttamente nella loro danza.

Tutti i soggetti che hanno volato verso la stazione di riferimento hanno adottato una danza simile a quanto ipotizzato nel tipo 1. Quelle che hanno trovato la direzione originale della bussola hanno usato uno schema simile al secondo tipo.

 

Le danzatrici del tipo 1 invece fanno da controllo per mostrare come anche se le api usino esclusivamente dei punti di riferimento per trovare una fonte di cibo, quando possono vedere il sole usano il corretto azimut solare come riferimento.

 

Quando la colonia è stata spostata ed aperta nel secondo sito durante una mattina nuvolosa il loro orientamento è stato radicalmente differente.

Tutte quelle addestrate hanno trovato la stazione di riferimento lungo la linea degli alberi, tuttavia seguivano una coreografia simile al secondo tipo. La loro danza era parallela a quella delle api che avevano trovato la stazione della bussola durante le giornate di sole,  nonostante la direzione del volo dei due gruppi differisse di 130°.

 

Apparirebbe chiaro che i soggetti che hanno volato verso la stazione di riferimento sotto un cielo nuvoloso non hanno determinato la corretta posizione del sole direttamente dal cielo nuvoloso né tramite una bussola magnetica.

Fosse stato così allora la loro danza sarebbe dovuta essere indistinguibile da quella delle api che volavano verso la stazione di riferimento durante una giornata soleggiata e chiara. Invece quando nel pomeriggio le nuvole si sono diradate le api che fino a quel punto avevano danzato come da secondo tipo hanno corretto il proprio errore eseguendo la danza del primo tipo.

 

In riassunto e conclusione

Seguendo le stesse api durante giorni nuvolosi e sereni si è potuto determinare che quelle con più esperienza possono foraggiare e comunicare quando è nuvoloso, questo determinando l’azimut solare e ricordando il corso del sole rispetto ai punti di riferimento.

 

Considerando la necessità delle api selvatiche di ottimizzare l’efficienza nella raccolta di nettare per evitare la fame durante l’inverno non dovrebbe sorprendere che si sono evolute creando un sistema di backup per aiutare nel reclutamento di altre api per la raccolta di cibo sotto le nuvole.

Secondo i ricercatori il fattore più sorprendente è quanto sia sofisticato questo sistema, poiché deve tenere conto del tempo e del movimento del sole durante la giornata.

La maggior parte degli animali sono capaci di orientarsi durante le giornate nuvolose, ma il fatto di dover compensare la posizione del sole con quella dei punti di riferimento potrebbe essere unica alle api considerati i particolari requisiti del loro linguaggio a danza.

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