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Quali api fanno il miele?

Le api sono ineluttabilmente associate al miele e alla pollinazione, ma le api sono divise in almeno 20 mila specie diverse e anche se molte di loro rimangono pollinatori (tuttavia non sono l’unico insetto che compie questa attività) sono poche quelle specie che producono miele.

Le produttrici di miele sono identificate dal genere Apis, gli inglesi le chiamano più colloquialmente come api del miele.

La quasi totalità della produzione di miele è dovuta ad una sola specie, la Apis Mellifera.

Questo non significa che il miele sia tutto uguale, infatti il suo sapore cambia in base al fiore da cui esse preleveranno il polline e ogni ape operaia in media visita circa 100 fiori per viaggio, un miele fatto prevalentemente dal nettare di una singola pianta sarà detto monoflorale, come per esempio il Manuka neozelandese.

Altro tratto distintivo delle produttrici di miele ed essenziale alla produzione del miele è l’eusocialità, tratto che identifica quegli insetti che vivono in una gerarchia, che cooperano insieme per la crescita dei piccoli, come nelle colonie di formiche e gli alveari delle api da miele, la maggior parte delle api sono solitarie, per esempio le api legnaiole, una singola apis mellifera non sarebbe mai in grado di produrre abbastanza miele per soddisfare i bisogni di una persona.

Si è considerato che per fare 1 kg di miele una sola ape dovrebbe visitare 80 milioni di fiori, un numero che può essere raggiunto solo collaborando insieme alle altre 20, 60 o a volte persino 90 mila api che in media abitano in un singolo alveare, per una produzione di miele che può andare dai 20 ai 40 chili a seconda dei molti fattori che influenzano la stagione.

Le apis mellifera

L’ape da miele praticamente, nativa dell’Europa importata in tutto il mondo, mentre le altre specie di Apis si trovano e rimangono in Asia e solo l’Apis Cerana sembra essere stata addomesticata per una produzione di miele abbastanza consistente e solo nel territorio asiatico.

Non è in realtà un solo tipo di ape, essendoci varie sottospecie di ape mellifera,  come abbiamo già scritto, molto può cambiare  da una sottospecie all’altra.

La mellifera ligustica è l’ape italiana ma è la più diffusa al mondo, considerata ideale anche per gli apicoltori alle prime armi poiché sia abbastanza docile, tranquilla, produce molto miele e difficilmente sciama, almeno non quante altre varietà, per cui è più difficile che lasci l’alveare, tuttavia è meno resistente alla Varroasi rispetto ad altre varietà, complice anche il fatto di essere meno aggressiva e questo può causare un esodo.

Bombo

Questa paffuta e più pelosa varietà di ape produce miele per l’inverno proprio come fa l’ape da miele tipica, tuttavia mentre ci è permesso beneficiare del miele di quelle api poiché ne producono nell’ordine dei chili e molto più di quanto glie ne serva, per cui prenderlo non ucciderà le api, il bombo invece ne produce solo pochi grammi, l’indispensabile per sopravvivere all’inverno, non sono state addomesticate per la produzione del miele, ma sono comunque essenziali ed utilizzabili per l’impollinazione.

Apis Cerana

L’ape da miele asiatica, con 8 sottospecie è presente nel sudest asiatico e si è espansa verso nord,est e ovest, coprendo Giappone,Afghanistan e parti della Russia.

E’ stata identificata anche in Australia dove si sta cercando di limitarne l’espansione.

Le colonie delle Apis Cerana tendono ad essere molto più piccole con una media di 34 mila esemplari rispetto a quelle tipiche della mellifera il cui numero può essere anche doppio.

Ha un comportamento simile, anch’essa docile ma più soggetto alla sciamatura quindi ad abbandonare il nido e anche se apparentemente tranquilla è più efficiente nel difendersi dai calabroni con la tecnica di “heat balling” con cui scaldano il calabrone alla morte, tecnica condivisa anche dalla Mellifera ma che non la pratica in modo altrettanto efficiente.

Questa ape è piuttosto importante in Asia, anche se produce meno miele in media è più indipendente quindi è più facile da mantenere, è anche capace di contrastare il parassita della Varroa senza l’apicoltore, mentre la Mellifera richiede il supporto di pesticidi, la Apis cerana comincia a foraggiare prima della mellifera e finisce più tardi, supporta inoltre temperature più basse.

Il rovescio della medaglia è che questa ape sia a rischio di estinzione nella sua zona nativa a causa della deforestazione e dei patogeni mentre in Australia è considerata una specie invasiva in quanto potrebbe portare alla diffusione della Varroa.

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