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I girasole sono correlati con una riduzione dell’incidenza di Varroa

La varroasi

L’acaro Varroa destructor, come prelude il nome, è il più pericoloso parassita per le api da miele. In Italia, in Europa e anche negli Stati Uniti, è presente in quasi tutto il mondo eccetto l’Australia e qualche isola, inizialmente l’Apis cerana era il suo ospite naturale, durante il secolo scorso ha cominciato anche a colpire la più comune ape da miele, la apis mellifera.

Questo acaro una volta si pensava che succhiasse l’emolinfa delle api come un vampiro succhia il sangue o l’equivalente di una zecca, invece mangiano il “grasso” delle api, l’equivalente del fegato umano e non il nostro grasso, importante per il loro sistema immunitario, oltre al fatto che questo parassita può infettare le api con varie malattie.

La Varroasi può essere trattata con gli acarici, ma da anni si cercano soluzioni alternative ai pesticidi che possono corrompere la dieta e l’ambiente delle api, danneggiando loro e il miele che sarà consumato da noi.

 

Lo studio sul polline dei girasoli

Uno studio pubblicato sul Journal of economic entomology mirava a capire se il polline ed il nettare del girasole comune (Helianthus annuus), solitamente considerato povero di proteine potesse aiutare le api a combattere la minaccia di questo e altri parassiti e virus.

 

Per l’esperimento gli apiari osservati sono stati nutriti con un supplemento in forma di polpette di polline, un metodo già usato dagli apicoltori nei momenti in cui c’è una penuria di polline, in questo caso di girasole.

Non hanno ottenuto risultati significativi per quanto riguarda gli altri parassiti e virus come il Nosema ceranae, un organismo unicellulare così piccolo che il suo accertamento richiede un’analisi al microscopio.

I risultati

L’esperimento, condotto durante l’estate, periodo in cui i livelli di varroa aumentano, ha visto una diminuzione di 2,75 volte rispetto ai livelli tipici del parassita nelle api nutrite con queste polpette al girasole.

Un’altro dato significativo, è stato la correlazione tra i livelli di infestazione dell’acaro e la superficie coltivata di girasoli, quindi la semplice presenza di questo fiore nell’area degli alveari aveva un impatto sull’incidenza dell’acaro. Il modello da loro elaborato prevede che ogni raddoppiamento della superficie coltivata di girasoli nel raggio di 2 miglia (3,218 km) sarebbe risultato in una diminuzione del 28% dell’infestazione.

Purtroppo questo schema, come notano gli stessi ricercatori è una correlazione non necessariamente diretta, probabilmente incidono sulla presenza minore di acari nelle coltivazioni di girasoli, altri fattori come politiche differenti adottate dagli apicoltori nella zona o pesticidi diversi.

 

Per i ricercatori i punti chiave rimangono che:

i girasoli sembrano fare da protezione contro la minaccia peggiore per le api da miele e che negli Stati Uniti le coltivazioni di girasole stanno diminuendo, del 2% ogni anno dal 1980 e questo potenzialmente limita l’accesso alle api dei benefit dei girasole, ma allo stesso tempo non pensano ci siano abbastanza dati o prove perché si creino nuove politiche per incentivare la coltivazione di girasole, ma che mettere qualche acro intorno agli apiari non nuocerebbe.

Un ottimo metodo per aiutare le api che può fare ognuno di noi è proprio piantare altri fiori.

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