Vai al contenuto

Come le api parlano e imparano a danzare

Il sistema di comunicazione delle api

Le api sono creature molto intelligenti, anche se le sentiamo solo ronzare, sono in grado di comunicare in vari modi, gli argomenti non sono un simposio di letteratura, comunicano le loro necessità quali l’accoppiamento, dove trovare il cibo e la sua qualità e se ci siano delle minacce.

 

Non si conosce ancora appieno la loro metodologia, inoltre sono per lo più quelle da miele che vengono studiate, che in quanto eusociali sono differenti da molte altre specie come quelle varietà solitarie quali l’ape legnaiola il cui sistema di comunicazione potrebbe risultare meno sofisticato o sicuramente privo di tutti quei segnali sociali utili per insetti eusociali.

Le api da miele vivono in una colonia, hanno bisogno di sostenersi a vicenda, per questo la loro puntura o anche solo morte ne attira altre grazie a dei feromoni, quando trovano una ottima fonte di cibo chiedono l’aiuto di altre con una danza, alcune costruiscono prigioni per bloccare i parassiti e possono anche lavorare insieme per cuocere a morte le vespe.

Ronzii e vibrazioni

Un metodo utilizzato dalle api solitarie, come la xylocopa violacea, l’apgen legnaiola. Queste non hanno bisogno di comunicare la posizione di siti contenenti cibo da raccogliere, la loro comunicazione essenzialmente ha due funzioni:

  1. spaventare i predatori
  2. comunicare con potenziali partner.

 

 

La maggior parte delle specie solitarie, vive sotto terra, poiché la femmina si occupa di aprire dei tunnel per la propria prole, il movimento che la femmina compie scavando causa un ronzio, un indizio importante per il maschio che cerca di accoppiarsi.

Il ronzio è usato anche dal maschio, durante la fase di accoppiamento (forse per migliorare la recettività della femmina) e per scoraggiare i predatori che si avvicinano troppo al nido, questa è l’unica forma contro le minacce esterne in quanto il maschio come succede anche con tra droni e lavoratrici api, o nelle zanzare non ha il pungiglione.

Feromoni

Disegno composizione vettoriale di immagini da Freepik di un'ape che fa soapboxing

I feromoni sono un’arma e una debolezza delle api, come detto possono usarli come segnale di pericolo, nel momento in cui attaccano un predatore o ne cadono vittima.

I bombi, che hanno il compito di raccogliere il cibo quando ne trovano una grande quantità possono reclutare altri membri della colonia proprio come fanno le api, tuttavia mentre le api usano una danza, i bombi invece usano una combinazione di movimenti, ronzii e feromoni (o secrezioni chimiche) :

il bombo corre intorno al nido agitando le proprie ali, questo movimento eccita le altre lavoratrici che la seguiranno nel luogo dove si trova il cibo.

Sembra che questo rituale che compiono muovendosi e agitando le ali serva a rilasciare degli ormoni e anche l’odore del cibo che hanno trovato, non è un metodo preciso come la danza che indica la posizione, piuttosto fa capire ai bombi il fiore da cercare, quindi è una chiamata alle armi meno specifica che le incita ad uscire dal nido per andare a lavorare.

La regina dei bombi è capace di esercitare un enorme controllo sulla vita e routine dei suoi sudditi tramite feromoni, può indicargli come accudire le uova e anche sopprimere le ovaie delle lavoratrici in modo che non producano più uova.

La danza

Lo scout dopo aver trovato una fonte di cibo troppo grande perché la possa trasportare da sola torna all’alveare e comincia a fare una delle due mosse, la “waggle dance”, la danza dell’addome e la “round dance”, la danza rotonda

Non sembra essere praticata dalle specie solitarie, dai bombi, potrebbe essere una particolarità unica di tutte quelle api che producono miele e vivono in colonie.

Le api all’interno dell’alveare non sono tutte uguali, essenzialmente si distinguono in 3 sono il drone, maschio che vive all’interno dell’alveare per accoppiarsi con la regina, fino all’inverno momento in cui diventano inutili e sono cacciati per far risparmiare risorse alla collettività.

La regina, che si occupa di partorire ed infine le lavoratrici, le api femmine, che si occupano di pulire l’alveare, nutrire la prole e cercare e raccogliere il nettare dai fiori.

Tuttavia esiste un’ulteriore distinzione tra le lavoratrici, gli scout che vanno in avanscoperta sono infatti le femmine più vecchie, i veterani, queste hanno una migliore capacità di trovare o ritrovare una fonte di cibo, anche perché come visto in un precedente articolo oltre che a farsi guidare dai raggi del sole possono affidarsi alla propria memoria per quei giorni nuvolosi in cui devono comunque raccogliere il cibo.

La danza è una forma di comunicazione e un rituale che coinvolge la colonia per il beneficio di tutti i suoi membri.

Gli scout comunicano alle raccoglitrici queste informazioni sul cibo:

  • il suo odore
  • distanza dall’alveare
  • direzione rispetto all’alveare
disegno dei due tipi di danze delle api da miele, quella tonda a sinistra e quella dell'addome
Danza tonda e danza dell’addome

Le due danze

Il suo significato è stato identificato dal l’entomologo austriaco Karl Von Frisch, si riferisce ad un movimento somigliante ad un otto o il profilo di una pesca che l’ape compie dentro l’alveare per chiedere aiuto.

Quale delle due danze venga usata dipende dalla distanza del cibo dall’alveare. Quando si trova tra i 50 e i 75 compiono quella “tonda” (altri riportano 10 metri), quando si trova più lontano compiono quella dell’addome. La velocità con cui viene compiuta indica la distanza o la lunghezza della fase oscillatoria.

Se il cibo si trova in linea con il sole, l’ape compierà una danza più dritta, verso l’altro, mentre se si trova lontano dal sole allora punterà verso il basso, può puntare verso sinistra o destra per indicare se il cibo sia a est oppure ovest, allo stesso tempo rilascia una sostanza alcalina che sembra motivare ulteriormente le reclute.

La danza dell’addome può essere usato per identificare l’intero sistema poiché anche quella “tonda” può contenere elementi dell’altra.

Come le api apprendono la danza

L’importanza della memoria nelle api nell’orientamento è stata ipotizzata già da tempo, ma uno studio che risale a questo mese compiuto da un team della “University of California San Diego ” ha capito come ci sia un lasso di tempo nella vita delle giovani api in cui possono imparare come eseguire la danza in modo più accurato osservando i veterani.

Giovani esemplari isolati che non potevano osservare i danzatori finivano con il compiere “balletti” dai movimento più disordinati, con angoli e distanze sbagliate.

Quelle che non imparavano la danza da subito potevano migliorare osservando la pratica di altre ma senza riuscire a tradurre la distanza in modo corretto. Il modo in cui comunicano la distanza per i ricercatori crea una sorta di “dialetto” tra le specie differenti di api da miele, che mantenevano per il resto della loro breve vita di circa 38 giorni.

 

 

Invia Una Mail
Chiamaci Ora